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Mobilità articolare: come migliorare la propria flessibilità

uomo in riva al lago pratica esercizi di mobilità circolare

Mobilità, elasticità e flessibilità sono presupposti imprescindibili per ottenere dei risultati a lungo termine. In questo articolo ti spieghiamo perché e ti mostriamo i migliori esercizi di mobilità per migliorare benessere e prestazioni. 

Mobilità articolare: cos'è?

La flessibilità muscolare e la mobilità articolare sono due elementi che vanno di pari passo per  la salute e il benessere della persona sportiva e non. Per flessibilità muscolare intendiamo la capacità di un muscolo di estendersi o allungarsi al suo limite senza traumi e di ritornare al suo stato di rilassamento naturale. Per mobilità articolare si intende la capacità di un'articolazione di muoversi fino al suo massimo raggio di movimento ROM.

Questi elementi sono reciproci in quanto se una di queste due caratteristiche è compromessa anche l'altra ne trarrà delle conseguenze negative. Facciamo un esempio: un muscolo eccessivamente contratto che perde la sua elasticità e flessibilità impedirà all'articolazione interessata di muoversi liberamente col suo ROM completo. Viceversa un ROM ridotto impedirà al muscolo di lavorare al massimo della sua estensibilità con conseguente accorciamento delle sue fibre.

Mobilità articolare: i vantaggi 

Tenendo conto di questi fattori durante la vita quotidiana e gli allenamenti è possibile ottenere dei vantaggi a lungo termine:

  • Prevenire infortuni;
  • Migliorare le prestazioni sportive;
  • Permettere di sopportare carichi maggiori;
  • Mantenere il corpo e la mente in uno stato sempre positivo;
  • Permette di mantenere la pelle e il tessuto connettivo elastico e quindi giovane;
  • Distendere la muscolatura liberandola da tensioni e stress accumulati;
  • Ridurre i tempi di recupero tra una seduta di allenamento e l'altra.

 Esercizi mobilità articolare

  • RAPIDO ALLUNGAMENTO ATTIVO

Metodo balistico dove il muscolo agonista, contraendosi rapidamente, tende ad allungare il muscolo antagonista. Si riscontra nei movimenti ampi di slancio degli arti sui vari piani spaziali. È il metodo meno efficace in quanto i fusi neuromuscolari frenano il movimento facendo contrarre il muscolo sottoposto a stiramento nel finale del movimento, proprio nella fase più importante.

Secondo alcuni studiosi, questa tecnica potrebbe svolgere un ruolo importante nella fase di recupero post-traumatico in discipline che comportano gesti rapidissimi eseguiti al massimo dell’escursione articolare (es.: Karate, Pugilato) in quanto l’allenamento tecnico migliora anche la capacità di attenuazione della risposta del riflesso miotatico da stiramento (fenomeno dell’adattamento).

Pertanto l’utilizzo controllato dell’allungamento balistico contribuisce a recuperare più rapidamente questa capacità ed evitare rischi di traumi nel momento in cui vengono ripresi i normali allenamenti dove è necessario eseguire gesti tecnici velocissimi che comportano l’utilizzo della massima possibilità escursione e, nel contempo, si ha uno stiramento violento delle componenti anatomiche e funzionali della regione corporea interessata.

  • LENTO ALLUNGAMENTO ATTIVO

Contrazione lenta del muscolo agonista e conseguente lento stiramento del muscolo antagonista. È un metodo migliore del precedente ma non ottimale.

  • LENTO ALLUNGAMENTO PASSIVO

Comprende lo stretching e tutti i metodi che tendono ad allungare il muscolo senza l’intervento attivo di altri muscoli. È il metodo più efficace.

Mobilità articolare e terapia percussiva

Quando si parla di terapia percussiva entriamo nel campo dell'innovazione. Infatti, l’effetto protettivo sui tessuti che dona la pistola massaggiante TopMet è ineguagliabile. Secondo studi scientifici, dunque, questa terapia riduce l’infiammazione e il gonfiore muscolare dovuto all’esercizio e migliora anche la perdita di mobilità dovuta alla rigidità. 
Quindi, la terapia percussiva è un ottimo metodo in nostro possesso per poter migliorare la stabilità e al contempo la flessibilità delle nostre articolazioni.